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Quando si parla di Mondioring, non si può che fare riferimento al suo rappresentante per eccellenza, il cane da pastore belga “malinois”, nel gergo cinofilo è conosciuto anche  con il nome di “maline”; trae il suo nome dalla regione di Malines, nella provincia di Anversa, (nella regione fiamminga del Brabante) area nella quale, alla fine del secolo scorso, i pastori belgi a pelo corto erano maggiormente diffusi.

E’ un cane di taglia media, ben proporzionato, intelligente, rustico, abituato alla vita all’aria aperta, costruito per resistere alle intemperie stagionali e alle frequenti variazioni atmosferiche del clima belga.

Questo pastore belga è contraddistinto da un mantello dal pelo corto fulvo carbonato con maschera nera.

La creazione della razza nella sua varietà risale alla fine del 1800, ma gli antenati degli eleganti cani che oggi siamo abituati a vedere erano di taglia molto ridotta e la loro altezza al garrese variava dai 40 a 45 cm; erano molto briosi, ottimi conduttori e sorveglianti del gregge, nonché molto affettuosi con il padrone.

Fu grazie alla scuola veterinaria belga di Cureghem, nella persona del prof. Adolph Reul, ed ai fratelli Huyghebaert, che nel 1892 fu redatto il primo standard della razza.

Nel 1898 a Malines fu fondata sotto l’egida del Club du Chien de Berger Belge, un’associazione dedita esclusivamente a questa varietà per valorizzare le qualità del carattere.

La duttilità e l’intelligenza del malinois, affinata in anni di selezione, ne ha decretato l’attuale successo come cane da lavoro, soprattutto in Belgio e in Francia. Impiegati dalla polizia della città di Gand e poi dall’esercito, ottennero anche ottimi risultati nelle prove di lavoro che si cominciarono allora ad organizzarsi.

Dopo la prima guerra mondiale, Felix Verbank , allievo di Reul, ricostruì la razza e ne promosse la diffusione con articoli e riviste.

Da noi, fino a pochi anni sconosciuta, la razza è presente in numero limitato, ma con soggetti di notevole pregio.

Legata all’origine all’ibridazione di peli corti e peli duri, la storia del malinois si fonda su due stalloni di tipo differente, Tjop e Dewet, imparentati in linea materna e di discendenza Lakenois, molto vicini.

Tjop era un cane di carattere ardente e dinamico, di costruzione solida ma elegante, di grandi qualità d’olfatto, mentre Dewet era un soggetto più potente, ma anche troppo pesante, il cui colore fulvo è a un tempo troppo chiaro e troppo carbonato. L’unione di questi due correnti di sangue assicurarono l’avvenire dei malinois, equilibrando la rusticità e la potenza di Dewet con l’eleganza e la distinzione di Tjop

Il suo nome si riferiva all’origine come cane da gregge. Poi con la sparizione dei grandi allevamenti di montoni e di pecore nel suo paese natale (il Belgio) è diventato agli inizi del 1900 l’ausiliario per eccellenza dell’addestratore, del poliziotto, del gendarme.

Nel 1898 si è creato nella città di Malines un club di addestramento destinato al miglioramento del cane da pastore belga a pelo corto.

Nel 1903 si organizzano già i primi concorsi di lavoro e una femmina di malinois, Cora, vince il primo premio.

In Francia, nel 1906 si è creato il primo Club della Polizia nella città di Lille, sotto l’impulso di un allevatore di malinois, Georges Danna.

Nel 1965 è il grande allevatore Léon Destailleurs che introduce il malinois da lavoro.

Alto da 60 a 66 cm al garrese per 30 – 35 Kg di peso è un autentico fuoriclasse. La sua capacità di apprendimento è sorprendente, basterà pochissimo per far ripetere a questi cani ogni tipo di esercizio.

Vorrei ricordare un passo tratto dal libro “I pastori belgi” a cura del dott. Fabio C. Fioravanzi che cita: ”Passare a un pastore belga da un pastore tedesco, è come passare da una normale autovettura a una Ferrari”.

Eccelle nella protezione civile, è l’unico cane da difesa e da utilità che riporta risultati lodevoli, al pari del Border collie, nelle gare di agility.

Il Malinois in Belgio incontrò presto il favore dei cinofili e, quindi, divenne un cane di moda anche perché, data la sua intelligenza e la facilità di apprendere, nonché per il suo carattere equilibrato, era il più facile da addestrare.

Tanto in Germania quanto in Belgio è usato moltissimo come cane per difesa personale.

Grazie al suo temperamento ed alla sua duttilità è stato arruolato immediatamente a pieno titolo nei corpi della polizia belga e nelle forze armate.

Durante i due conflitti mondiali ha espletato in modo lodevole il suo compito sia nei corpi militari che di polizia.

Anche negli Stati Uniti è molto conosciuto ed utilizzato dai corpi di polizia, basti pensare che l’unità cinofila che presidia la Casa Bianca è composta da 4 malinois.

Nel raid di cattura messo a segno dai Navy Seals, che ha portato poi all’uccisione di Bin Laden, è stato impiegato un bel esemplare di malinois (particolarmente addestrato in azioni di guerra in aree non permissive), la notizia è stata diramata in internet su vari video di Youtube.

Oggi è impiegato da quasi tutti i corpi di polizia a livello europeo ed internazionale (specie negli Stati Uniti), inoltre ha riscontrato un ottimo consenso anche dagli eserciti dei vari paesi dell’Unione Europea ed in particolare l’esercito USA, israeliano ed inglese.

In Italia sono presenti nelle unità cinofile della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, in numerosi Corpi di Polizia Locale sia per attività antidroga, sia per ordine pubblico, da pochi anni anche nelle file della Guardia di Finanza.

Le unità cinofile dell’Esercito Italiano e dell’Aereonautica Militare, ubicate nella città di Grosseto, si avvalgono del pastore belga malinois nei paesi del Medio Oriente e, soprattutto in Irak, sia come cane patrol (ordine pubblico), sia per attività antiesplosivo.

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